Semi di Contemplazione, foglio di spiritualità con cadenza mensile, è la traduzione curata dalla Confraternita Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, del bollettino Oraison edito dall’Association Saint Jean de la Croix con sede nella diocesi di Bourges a Mers-sur-Indre, una piccola località del Berry, nel cuore della Francia, il cui moderatore è il padre Max Huot de longchamp.
Il foglio si compone di un passo tratto da un testo della Tradizione cristiana con un breve commento sull’autore e sul contenuto, e di un approfondimento di una tematica connessa alla vita di preghiera. Una breve rubrica, a cura del moderatore della Confraternita, Mons. Antonino Raspanti, chiude il foglio. Dal numero 100 conclusa l’Orazione dalla A alla Z, p. Max risponde alle domande più frequenti in materia di Orazione attraverso le parole dei grandi amici di Dio, dando vita a L’Orazione in domande.
Il foglio intende sostenere coloro che, toccati da Cristo, hanno deciso di accogliere la Sua proposta di condividere pienamente la loro vita con Lui, lasciando entrare Cristo in ogni angolo dell’esistenza, per non dividersi mai da lui; il salmista li chiama beati perché hanno deciso nel loro cuore di intraprendere il santo viaggio. Le parole dei grandi amici di Cristo sono fonte di luce e di gioia, come sa bene chi l’ha provato: fonte di luce perché aiutano a comprendere se stessi e la strada che si sta percorrendo, spesso avara di luci; fonte di gioia perché la condivisione fraterna delle meraviglie divine operate nei fedeli accresce la gioia di ogni cristiano.
Quando Dio agisce nel credente, crea sempre qualcosa di nuovo e di irrepetibile, che compie la naturale singolarità della persona. Discernere quest’opera per assecondarla è una necessità e un travaglio, che la stessa persona vive talvolta in modo doloroso. Ella cerca riscontri che non sempre le sono concessi, con il pericolo che, delusa e scoraggiata, abbandoni il cammino. In realtà il Signore la conduce e la sostiene nella comunione dei santi, cioè la Chiesa, dove ella scopre lentamente la sua singolarità esaltata nella relazionalità.
Ci auguriamo che il presente foglio fornisca qualche piccola luce a quei beati in cammino mentre, certo, non recherà dispiacere a coloro che sono avanti in esso.
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Numero 176 - Dicembre 2015
Autore: Vincent Huby
Commento di P. Max Huot de Longchamp:
Numero 175 - Novenbre 2015
Autore: Simon di Bourg-en-Bresse
Numero 174 - Ottobre 2015
Autore: Maximien di Bernezay
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
Numero 173 - 2015
Autore: Achille Gagliardi
Commento di P. Max Huot de Longchamp.
L’AUTORE. Nato da una nobile famiglia di Padova, Achille Gagliardi entra a 21 anni nella Compagnia di Gesù con due dei suoi fratelli. Condiscepolo di s. Roberto Bellarmino e di Possevino, diventa collaboratore di s. Carlo Borromeo a Milano, dove incontra e dirige la mistica Isabella Bellinzaga. Dai loro dialoghi nasce ilCompendio sulla perfezione cristiana. La dottrina radicale di quest’opuscolo, l’audacia riformatrice di Gagliardi, la sua opposizione al generale Aquaviva nel governo della Compagnia e non poche gelosie provocarono il suo allontanamento da Milano; morì a Modena nel 1607.
L’OPERA Pubblicato in francese nel 1596, prima dell’originale italiano pubblicato nel 1611, il Compendio sulla perfezione cristiana descrive, in un centinaio di piccole pagine, dal punto di vista letterario molto aride, i gradi che l’anima deve superare per arrivare a una perfetta spoliazione e all’unione a Dio, odeificazione. Tramite un adattamento fatto da Bérulle nel 1597, così come tramite i discepoli del gesuita Luigi Lallemant (Semi n° 12), ilCompendio avrà una considerevole influenza sulla spiritualità francese del XVII secolo, offuscando tutte le scuole…
L’IMITAZIONE DI GESÚ CRISTO
tradotto e commentato per i lettori di Semi.
Sull’umiltà (seguito)
III,14. Considerazioni sui giudizi nascosti di Dio, per non vantarsi delle proprie opere.
Oh quanta umiltà e disprezzo di sé bisogna avere! Come devo considerare poca cosa quel poco di bene…
Il tema della Rubrica è: L’uomo di Dio è sottoposto alla tentazione
Numero 172 - Luglio -Agosto 2015
Autore: Paul Ragueneau
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
IL TESTO Paul Ragueneau, alla richiesta del primo vescovo del Québec, Mons. de Laval, scrive la vita della beata Caterina di s. Agostino (1632-1668), religiosa agostiniana arrivata in Canada nel 1648 all’età di 16 anni per prendersi cura dei coloni e degli indigeni. Ella vi condusse una vita mistica, sotto la direzione del nostro autore, tra le più impressionanti. La pagina appena letta, è tratta da una lettera che egli scrisse alla superiora di Caterina rimasta in Francia, e che sarà inserita nella sua biografia. Si parla dello stato abituale della sua diretta, contemporaneamente “ossessionata dai demoni e posseduta da Dio”; infatti la più perfetta pace interiore coesisteva in lei con i più violenti assalti demoniaci nelle facoltà dell’anima...
L’IMITAZIONE DI GESÚ CRISTO
Tradotto e commentato per i lettori di Semi.
Sull’umiltà (seguito)
III,4. Bisogna comportarsi davanti a Dio in verità e umiltà (seguito)...
Il tema della rubrica è: L'esilio in terra straniera
Numero 171 - Giugno 2015
Autore: Noël Courbon
Commento di P. max Huot de Longchamp:
L’AUTORE Si sa molto poco di Noël Courbon; dottore in teologia a Parigi, poi curato di Saint-Cyr, vicino Versailles, fino al 1703. Questo è tutto. Si conoscono sedici libri scritti di suo pugno, sebbene pubblicati senza nome, essenzialmente dedicati alla vita di preghiera, in modo particolare all’orazione mentale. E lì, si scorge un uomo di grande esperienza, eccellente pedagogo, discepolo di san Francesco di Sales, ma anche un buon conoscitore dei Padri della Chiesa e del Carmelo. Il suo insegnamento entrerà in tutti i manuali di preghiera dei sec. XVIII e XIX.
IL TESTO Pubblicato sotto forma di dialogo tra maestro e discepolo, le Istruzioni familiari sull’orazione mentale formano una guida completa di vita spirituale, scritta con rara chiarezza. Il passo qui riportato, riguarda l’entrata nella contemplazione, quando l’anima abituata a meditare, si sente attirata a una semplice presenza a Dio presente, ma non osa tuttavia abbandonarvisi.
L’IMITAZIONE DI GESÚ CRISTO
Tradotto e commentato per i lettori di Semi)
L’indifferenza alle cose del mondo (fine) III, 53. La grazia di Dio non si compromette con quelli che godono delle cose terreni.
Il tema della rubrica è: Tutto ciò che esiste è santo
Numero 170 - 2015
Autore: San Bernardo
Commento di P. Max Huot de Longchamp:
L’AUTORE Vedere il n°5 di Semi (Amare l’Amore
IL TESTO La raccolta degli 86 Sermoni sul Cantico dei Cantici, colloqui di s. Bernardo con i suoi monaci dell’abbazia di Chiaravalle, si può considerare come l’inizio della letteratura mistica occidentale. Essi fanno del Cantico dei Cantici, definitivamente, il punto di riferimento obbligatorio di ogni esposizione sull’itinerario spirituale e costituiscono una miniera alla quale attingono tutti gli autori successivi. Per la prima volta vi si vede l’esperienza contemplativa analizzata per se stessa, in attesa degli sviluppi che ne daranno Teresa d’Avila o Francesco di Sales. Precisiamo che questi sermoni portano la traccia delle lunghe conversazioni di Bernardo con il suo amico Guglielmo di Saint-Thierry, il cui frutto sarà, per quest’ultimo, il Commentario sul Cantico dei Cantici, non meno importante dei sermoni di Bernardo per il seguito della tradizione spirituale.
§ 1. Dio è immutabile, tuttavia come il sole brilla o è velato, talvolta, dalle nuvole, noi sentiamo “delle stagioni” sulla base della percezione che ne abbiamo:in certi giorni, la sua presenza è quasi sensibile per noi e la preghiera ci è facile; in altri, ci sembra assente e la preghiera è tediosa. Ma in tutto questo è la nostra percezione che evolve e non Dio che si allontana o si avvicina...
L’IMITAZIONE DI GESU' CRISTO
Tradotto e commentato per i lettori di Semi.
Sull’ indifferenza nei confronti delle realtà mondane (seguito).
Il tema della rubrca è: Il grido a metà della notte: “Ecco lo Sposo”
Numero 169 - Aprile 2015
Autore: Jean Aumont
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
L’AUTORE L’opera da cui è tratta questa pagina fu pubblicata senza altra indicazione da parte dell’autore se non quella di «un povero campagnolo senza scienza né studi se non quelli di Gesù Cristo crocifisso». Un’annotazione manoscritta su una delle rare copie conservate riporta che si tratta di un certo Jean Aumont, «vignaiolo di Montmorency, ritiratosi dopo a Parigi presso il sig. Prévost, commerciante di formaggio, in via des Prêtres piazza della Halle; sepolto dalle figlie penitenti in via Saint-Denis», con la data della sua inumazione a 80 anni. Tuttavia i consensi dei dotti, in testa all’edizione, mostrano che questo vignaiolo non era né un ingenuo, né uno sconosciuto per i suoi contemporanei.
IL TESTO Il titolo completo dell’opera, secondo l’uso del secolo, è esplicativo di tutto il contenuto: L’Apertura interiore nei nostri cuori del Regno dell’Agnello ucciso; con la totale sottomissione dell’anima al suo divino impero. Verrà trattato brevemente dell’orazione vera e santa e del raccoglimento interiore. Insieme di cose più importanti e necessarie per la perfezione cristiana, etc. L’opera commenta, in 600 pagine, l’apertura dei sette sigilli dell’Apocalisse, come altrettante tappe dell’anima portata dalla grazia fino alla consumazione della sua unione a Cristo.
L’IMITAZIONE DI GESÙ CRISTO
Tradotto e commentato per i lettori di Semi
Cap. 1. L’indifferenza alle realtà mondane.
Il tema della rubrica è: L'amicizia spirituale
Numero 168 - Marzo 2015
Autore: San Claudio La Colombière
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
L’AUTORE Nato in una famiglia borghese del Delfinato, che aveva tra i suoi componenti sei figli, dei quali quattro diventarono religiosi, Claude La Colombière a 17 anni entra tra i Gesuiti. La brevità della sua vita non gli impedì di essere successivamente precettore dei figli di Colbert, professore a Lione, direttore spirituale di s. Margherita Maria a Paray-le-Monial, cappellano a Londra della duchessa di York, e infine formatore dei suoi giovani confratelli.
IL TESTO Claude La Colombière ci lascia sei volumi di sermoni, di lettere e di note spirituali, spesso redatti nel corso dei suoi ritiri personali. Il testo che citiamo e che troviamo in una serie di dieci meditazioni sulla Passione, corrisponde probabilmente a una predicazione di un venerdì di quaresima a Londra. Queste meditazioni centrate sull’amore e l’affetto di Gesù per noi, appartengono al periodo durante il quale La Colombière approfondisce le rivelazioni di Paray-le-Monial alle quali, poco prima, è stato associato, e vi si scorge l’inizio del rinnovamento moderno della devozione al Sacro Cuore.
§ 1-2.“Gesù Cristo ha sofferto più di quel che doveva soffrire… Quando si ama, per quanto si faccia, non sarà mai abbastanza”. La Passione di Cristo si spiega solamente con la sua volontà...
L'orazione in domande risponde a:
«Nel nostro tempo, gli scandali si moltiplicano all’interno della Chiesa intorno a fondatori per lungo tempo considerati autentici profeti. Come essere sicuri che un maestro spirituale non sia un menzognero e che il suo insegnamento non ci trascini fuori dalla vera fede?».
Il tema della rubrica è: Privazione della preghiera
Numero 167 - Febbraio 2015
Autore: S. Vincenzo de Paoli
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
L’AUTORE Terzo figlio di una famiglia contadina modesta, Vincenzo nacque probabilmente vicino a Dax. Ordinato prete nel 1600, la sua vita fino al 1610 rimane oscura per gli storici. Vicino alle più grandi famiglie di corte, formatore del clero, rifugio di tutte le miserie, fondatore di una congregazione missionaria, direttore di coscienze, … In lui solo si riassume il secolo d’oro della Chiesa francese.
IL TESTO Le Conferenze di s. Vincenzo de Paoli, accuratamente trascritte dai suoi ascoltatori, formano una raccolta preziosa di formazione spirituale, estremamente solida e pratica. Egli estende l’orazione a tutto quello che può favorire l’unione a Dio, dalla lettura spirituale alle opere di carità fatte con la volontà attuale di servire Cristo. Così predica contemporaneamente la centralità dell’orazione nella vita apostolica e una grandissima docilità nel modo di viverla...
L'orazione in domande risponde a:
«Bisogna darsi dei tempi precisi di preghiera? Posso pregare il rosario durante questo tempo o almeno una parte di questo tempo? O meglio questo tempo deve essere riservato alla sola meditazione della parola di Dio?».
Il tema della rubrica è: Potete bere questo calice?
Numero 166 - gennaio 2015
Autore: Alexandre Piny
Commento di p. Max Huot de Longchamp:
L’AUTORE Cfr. Semi n° 51
IL TESTO In 250 paginette, padre Piny, fedele alla ricerca del puro amore che occupa questa fine del XVII sec., analizza nell’Orazione del cuore, opera pubblicata nel 1683, una preghiera priva di ogni sostegno naturale, una preghiera di pura fede che si appoggia sulla certezza che Dio è presente e che ci ama, senza preoccuparsi della secchezza, delle distrazioni e della pigrizia della nostra volontà. Se Piny è un grande maestro spirituale, non è però un grande scrittore e il trattato sull’Orazione del cuore è scritto molto male; così ci siamo permessi qualche ritocco di stile nel testo proposto, senza peraltro alterarne minimamente il contenuto.
§ 1. Piny fu per prima cosa un direttore spirituale, conscio del fatto che tutte le difficoltà delle anime di orazione si riassumono nell’assenza di percezione sensibile della fede: “oh! come è difficile questo stato e come è pesante questa croce, soprattutto quando dura a lungo!”. Così il ruolo principale del direttore è di rassicurarle e di proibire ogni verifica sul loro stato, come si proibisce a un malato di grattarsi una piaga che prude, in quanto questo aggraverebbe soltanto il male. In realtà un’anima non ha niente da temere finché ha paura di perdere Dio: un’anima veramente smarrita non se ne rende nemmeno conto!...
L'orazione in domande risponde a:
«Ho una regola personale che prevede un tempo di orazione quotidiana di circa mezz’ora. Agli inizi vi ero fedele al minuto; adesso ho l’impressione che questa precisione sia un po’ artificiosa. È così importante che la durata dell’orazione sia precisamente rispettata?».
Il tema della rubrica è: Pazienza e carità