Misericordia

Autore Caterina da Genova

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Autore Bonaventura da Bagnoregio s.

CUORE MISERICORDIOSO DI GESU’ – O Gesù buono, è bella e gioconda cosa abitare nel tuo cuore! Esso è il ricco tesoro, la perla preziosa che abbiamo scoperto nel segreto del tuo corpo trafitto, come nel campo scavato. […] Io l’ho trovato il tuo cuore, o Gesù benignissimo: cuore di Re, cuore di fratello, cuore di amico. Già il tuo cuore è anche cuore mio. Che gioia per me! Ecco: tu, o Gesù, ed io abbiamo un solo e medesimo cuore. […]. Accogli nel santuario delle udienze le mie orazioni, anzi rapiscimi tutto nel tuo cuore. La tortuosità dei miei peccati mi vieterebbe l’ingresso, ma siccome un’incomprensibile carità ha dilatato e ampliato il tuo cuore, […] o Gesù bellissimo, lavami, mondami dai miei peccati. Purificato da te, possa avvicinarmi a te, purissimo, possa entrare e dimorare nel tuo cuore tutti i giorni della mia vita, per sapere e per fare quello che vuoi da me! (BONAVENTURA DA BAGNOREGIO S., La vita mistica, 3, 3-4).

 

Autore Giovanni Paolo II S.

Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola «misericordia», quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia «con forti grida» (Mt 15, 23). Queste «forti grida» debbono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi […].

L’uomo contemporaneo si interroga spesso, con profonda ansia, circa la soluzione delle terribili tensioni che si sono accumulate sul mondo e si intrecciano in mezzo agli uomini. E se talvolta non ha il coraggio di pronunciare la parola «misericordia», oppure nella sua coscienza, priva di contenuto religioso, non ne trova l’equivalente, tanto più bisogna che la Chiesa pronunci questa parola, non soltanto in nome proprio, ma anche in nome di tutti gli uomini contemporanei. Bisogna che la pronunci in un’ardente preghiera, in un grido che implori la misericordia secondo le necessità dell’uomo nel mondo contemporaneo.

Questo grido sia denso di tutta quella verità sulla misericordia che ha trovato cosi ricca espressione nella Sacra Scrittura e nella tradizione, come anche nell’autentica vita di fede di tante generazioni del Popolo di Dio. Con tale grido ci richiamiamo, come gli scrittori sacri, al Dio che non può disprezzare nulla di ciò che ha creato, al Dio che è fedele a se stesso, alla sua paternità e al suo amore. (GIOVANNI PAOLO II, Dives in misericordia, 8, 15).

 

Autore Isacco Siriano s.

PUREZZA DI CUORE E MISERICORDIA – Non provare a distinguere colui che è degno da colui che non è degno. Tutti gli uomini siano pari ai tuoi occhi, per amarli e servirli. Così potrai condurli tutti al bene. Il Signore non ha forse condiviso la tavola dei pubblicani e delle donne di malaffare, senza allontanare da sé gli indegni ? Anche tu, concederai gli stessi benefici, gli stessi onori all’infedele, all’assassino, tanto più che anche lui è un fratello per te, poiché partecipa dell’unica natura umana. Ecco, figlio mio, il mio comandamento: la tua misericordia prevalga sempre nella tua bilancia, fino al momento in cui sentirai dentro di te la misericordia che Dio prova per il mondo.

Quando l’uomo riconosce che il suo cuore è giunto alla purezza ? Quando considera ogni uomo buono, e nessuno gli appare impuro o macchiato. Allora, in verità, è puro di cuore (Mt 5, 8).

Cos’è la purezza? In poche parole, è la misericordia del cuore nei confronti dell’universo intero. E cos’è la misericordia del cuore? È il fuoco che lo infiamma per tutta la creazione, per gli uomini, gli uccelli, le bestie, i demoni, per ogni essere creato. Quando pensa a loro o quando li guarda, l’uomo sente i suoi occhi riempirsi delle lacrime di una profonda, di una intensa pietà che gli stringe il cuore e lo rende incapace di tollerare, di sentire, di vedere il minimo torto o la minima afflizione sopportata da una creatura. Perciò, la preghiera nelle lacrime si allarga, in ogni momento, sugli esseri privi di parola, come pure sui nemici della verità, o su coloro che le nuocciono, affinché siano custoditi e purificati. Una compassione immensa e senza misura nasce nel cuore dell’uomo, ad immagine di Dio. (ISACCO SIRIANO s., Discorsi ascetici, § 81).

 

Autore Max Huot De Longchamp

Dio nostro Padre non si ferma nemmeno per un attimo al nostro peccato perché dona tutto, perdona tutto. Non è che il peccato sia per lui indifferente ma ne porta già in anticipo tutte le conseguenze affinché non prendiamo il cattivo pretesto del nostro peccato per vivere separati da lui. La vera e propria tentazione del peccatore è la disperazione. Essa ci fa immaginare un Dio vendicatore, un Dio lontano, un Dio altezzoso; la vera conversione è ascoltare infine il Vangelo: “Dio brucia di vederti, Egli ti chiama a Lui, niente sarà per Lui più gradito di sentirti bussare alla porta della sua dimora”. Abbiamo l’audacia di credere nella misericordia infinita di Dio. (MAX HUOT DE LONGCHAMP, Quaresima per i fannulloni… alla Scuola Dei Santi 5, Ed. Il pozzo di Giacobbe pag 31).

 

Autore Giovanni Paolo II S.

La misericordia è il più grande fra gli attributi e le perfezioni di Dio, la Bibbia, la tradizione e tutta la vita di fede del Popolo di Dio ne forniscono peculiari testimonianze. Non si tratta qui della perfezione dell’inscrutabile essenza di Dio nel mistero della divinità stessa, ma della perfezione e dell’attributo per cui l’uomo, nell’intima verità della sua esistenza, s’incontra particolarmente da vicino e particolarmente spesso con il Dio vivo. Conformemente alle parole che Cristo rivolse a Filippo, «la visione del Padre» – visione di Dio mediante la fede – trova appunto nell’incontro con la sua misericordia un singolare momento di interiore semplicità e verità, simile a quella che riscontriamo nella parabola del figliol prodigo (Lc 15,11ss);«Chi ha visto me, ha visto il Padre». La Chiesa professa la misericordia di Dio, la Chiesa ne vive nella sua ampia esperienza di fede ed anche nel suo insegnamento, contemplando costantemente Cristo, concentrandosi in lui, sulla sua vita e sul suo Vangelo, sulla sua croce e risurrezione, sull’intero suo mistero. Tutto ciò che forma la «visione» di Cristo nella viva fede e nell’insegnamento della Chiesa ci avvicina alla «visione del Padre» nella santità della sua misericordia. (GIOVANNI PAOLO II S. Enciclica Dives in Misericordia, § 12-13, Libreria Editrice Vaticana).

 

Autore Teresa di Lisieux s.

Sento che anche se avessi sulla coscienza tutti i crimini che si possono commettere, non perderei nulla della mia fiducia; andrei, con il cuore spezzato dal pentimento, a gettarmi fra le braccia del mio Salvatore. So che egli predilige il figliol prodigo, io ho ascoltato le sue parole a santa Maddalena, alla donna adultera, alla Samaritana. No, nessuno potrebbe spaventarmi; perché so come regolarmi con il suo amore e la sua misericordia. So che tutta questa moltitudine di offese s’inabisserebbe in un colpo d’occhio, come una goccia d’acqua gettata in un braciere ardente.

Nella Vita dei Padri del deserto si riferisce che uno di loro convertì una peccatrice pubblica che scandalizzava l’intera contrada. Costei, toccata dalla grazia, seguiva il santo nel deserto per compiervi una rigorosa penitenza, quando la prima notte di viaggio, prima di essersi recata al luogo del suo ritiro, i suoi legami mortali furono spezzati dall’impeto del suo pentimento pieno d’amore; e il solitario vide nello stesso istante la sua anima portata dagli Angeli nel seno di Dio. Ecco un esempio molto evidente di ciò che vorrei dire, ma queste cose non si possono esprimere. (TERESA DI LISIEUX, Storia di un’anima, XI).

 

Autore Giuliana di Norwich

Ai miei occhi la misericordia di Dio è l’amore che opera con dolcezza e pienezza di grazia, con compassione sovrabbondante. E’ all’opera per assisterci; è all’opera perché tutto sia per il nostro bene. Permette per amore che ci sbagliamo, in certa misura. Ogni volta che sbagliamo, cadiamo; ogni volta che cadiamo, moriamo… Tuttavia, lo sguardo dolce della pietà e dell’amore non ci abbandona mai; l’opera della misericordia non si ferma.

Ho visto cos’è proprio della misericordia ed ho visto cos’è proprio della grazia: sono due aspetti dell’opera di un solo amore. La misericordia è un attributo di compassione, che proviene dalla tenerezza materna; la grazia è un attributo di gloria, che proviene dalla potenza regale del Signore, nello stesso amore. La misericordia opera per assistere, sostenere, vivificare e guarire: in tutto è tenerezza d’amore. La grazia opera per elevare e ricompensare, infinitamente al di là di quanto meritano il nostro desiderio e il nostro impegno; sparge e manifesta la generosità che Dio, nostro Signore sovrano, ci prodiga nella sua meravigliosa cortesia. Tutto viene dall’abbondanza del suo amore. Poiché la grazia trasforma la nostra terribile debolezza in consolazione abbondante e senza fine, la grazia trasforma la nostra vergognosa caduta in elevazione sublime e gloriosa, la grazia trasforma la nostra triste morte in vita santa e beata.

L’ho visto in verità: ogni volta che la nostra cattiveria ci porta quaggiù dolore, vergogna e afflizione, in cielo al contrario la grazia ci porta conforto, gloria e felicità. E con una tale abbondanza che, quando arriveremo lassù per ricevere la ricompensa che la grazia ci ha preparato, ringrazieremo e benediremo nostro Signore, rallegrandoci senza fine di aver sofferto tali avversità. E l’amore benedetto sarà di tale natura che conosceremo in Dio cose che non avremmo mai potuto conoscere senza essere passati per quelle prove. (GIULIAHNA DI NORWIC, Rivelazioni dell’amore divino, cap. 48).

 

Autore Kowalska M. Faustina s.

DIVINA MISERICORDIA – « Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime degli uomini. La sfiducia delle anime Mi strazia le viscere. Di più Mi addolora la sfiducia delle anime elette. Nonostante il Mio amore inesauribile non hanno fiducia in Me.[…].

Figlia Mia, guarda l’abisso della Mia Misericordia e rendi onore e gloria a questa Mia Misericordia e fallo in questo modo: riunisci tutti i peccatori del mondo intero ed immergili nell’abisso della Mia Misericordia. Desidero darMi alle anime. Desidero le anime, figlia Mia. Nel giorno della Mia festa, nella festa della Misericordia, attraverserai il mondo intero e condurrai le anime avvilite alla sorgente della Mia Misericordia, lo le guarirò e le fortificherò. […].

Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia. Il recipiente è quest’immagine con la scritta: Gesù, confido in Te». (KOWALSKA FAUSTINA S., Diario, Libreria Editrice Vaticana 2001, pp. 27, 104).

 

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Ottobre, 2024