San Giovanni della Croce
Ritiri spirituali mensili

San Giovanni della Croce, Notte Oscura

Prima di cominciare la spiegazione di queste strofe è opportuno sapere qui che l’anima le recita stando già nello stato di perfezione, che è l’unione d’amore con Dio. Essa ha passato gli stretti travagli e difficoltà mediante l’esercizio spirituale del cammino stretto della vita eterna, di cui parla il nostro Salvatore nel vangelo (Mt 7.14), attraverso cui abitualmente essa passa per giungere a questa sublime e felice unione con Dio. Poiché questo cammino è così stretto e così pochi sono quelli che entrano per esso, come dice ancora il Signore (Mt 7,14), l’anima deve considerare una sorte davvero fortunata l’essere passata attraverso di esso alla suddetta perfezione d’amore.

Ciò è quanto canta in questa prima strofa, chiamando molto appropriatamente notte oscura questo cammino stretto, come spiegherò più avanti nei singoli versi della strofa. L’anima, dunque, tutta contenta di essere passata per questo angusto cammino e di aver ottenuto tanto bene, si esprime nel modo che segue:

Strofa

In una notte oscura, con ansie, dal mio amor tutta infiammata, oh, sorte fortunata!, uscii, né fui notata, stando la mia casa al sonno abbandonata.

Spiegazione 1.

In questa prima strofa l’anima racconta il modo e la maniera che ebbe di uscire riguardo all’affetto da se stessa e da tutte le cose, morendo con una vera mortificazione a tutte queste cose e a se stessa, per venire a vivere una vita d’amore con Dio, dolce e saporosa.

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Allegato

San Giovanni della Croce – La notte oscura_ritiro del 21 Novembre 2021

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