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Don Roberto Strano. Presentazione “Quaresima per i fannulloni … alla scuola dei Santi” 8

di P. Max Huot de Longchamp

Basilica Cattedrale – Acireale

Lunedi 4.02.2013

Intervento introduttivo di Don Roberto Strano,  Arciprete-Parroco

 

•1.   Introduzione

L’itinerario quaresimale di quest’anno si inserisce nel solco dell’Anno della fede che stiamo celebrando e vivendo in comunione con il Santo Padre, che ce ne ha fatto dono, e all’intera Chiesa. L’invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, che è il motivo dominante di questo Anno, bene si inserisce nel tempo liturgico della quaresima che, per sua natura, si presenta a noi con un “duplice carattere”: battesimale e penitenziale. Scrive, saggiamente la Costituzione conciliare sulla Liturgia: “Il duplice carattere della quaresima il quale, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, invita i fedeli all’ascolto più frequente della parola di Dio e alla preghiera e li dispone così a celebrare il mistero pasquale–, sia posto in maggior evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica” (109).

In questa prospettiva si inserisce la presentazione e soprattutto l’utilizzo dell’agile, quanto profondo, testo di “Quaresima per i fannulloni …. alla scuola dei Santi” di P. Max Huot de Longchamp, che ringraziamo di cuore, per la paziente ricerca dei testi, – quest’anno tutti incentrati sulla fede –  che offre per la nostra quotidiana meditazione. Il libro, ormai in uso in questa Comunità da tre anni e proposto all’intera comunità diocesana per la seconda volta, è diventato uno strumento valido pastoralmente e spiritualmente, fonte di confronto e di comune crescita.

Siamo grati al nostro Vescovo e alla Confraternita della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo di Erice, qui rappresentata da alcuni membri, per la possibilità che ci offrono – traducendo i brani e stampando il libro – di poter usufruire di questo prezioso volume. Ringrazio l’amico Prof. Santo Toscano, già Presidente diocesano di Azione Cattolica e della Consulta delle Aggregazioni laicali della Diocesi, per aver prontamente accolto l’invito a presentare il volume. Un particolare ringraziamento al M° Rosanna Furnari e a Giuseppe Bella per gli intermezzi musicali che ci offriranno così come al Presidente parrocchiale di Azione Cattolica, Alessandro Cipriani, che modera questa incontro. Saluto tutti voi che avete accolto l’invito ad essere presenti, (in particolare a S.E.R. Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo emerito di Noto).

2. La quaresima nel contesto diocesano dell’Anno della fede.

La quaresima, nel cammino pastorale della Parrocchia, occupa ancora – grazie a Dio – un posto qualificato e si presenta come “il tempo favorevole” per intensificare il cammino attraverso quei tre ambiti costituivi del mistero e della missione della Chiesa quali la liturgia, la catechesi e la carità.

Percorrendo l’itinerario diocesano consegnatoci lo scorso 11 Ottobre in questo periodo siamo chiamati a:

  • – Riflettere sulla celebrazione sacramentale del mistero pasquale guidati dal catechismo della Chiesa Cattolica;
  • – A porre una particolare attenzione alla celebrazione eucaristica, momento fecondo che alimenta la fede e crea comunione;
  • – A riscoprire l’importanza del sacramento della riconciliazione;

Queste dimensioni liturgiche saranno approfondite alla luce della Costituzione Conciliare “Sacrosanctum Concilium” di cui, il prossimo 4 Dicembre, festeggeremo, degnamente, il 50° anniversario della Sua promulgazione unitamente all’Inter mirifica, sui mezzi di comunicazione sociale.

  • – L’ascolto della Parola di Dio, in forma di Lectio divina, avrà come tema “A quanti credono nel suo nome, ha dato potere di diventare figli di Dio”, sul prologo del Vangelo di Giovanni.
  • – Infine la dimensione della carità, quale espressione concreta e visibile del nostro itinerario, suggellerà il nostro cammino di penitenza e conversione, cosi come scrive il Santo Padre nel Messaggio alla Chiesa in occasione della quaresima: “Il rapporto che esiste tra le virtù della fede e della Carità, è analogo a quello tra due Sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesimo e l’Eucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) precede l’Eucaristia (sacramentum caritatis), ma è orientato ad essa, che costituisce la pienezza del cammino cristiano. In modo analogo, la fede precede la carità, ma si rivela genuina solo se è coronata da essa. Tutto parte dall’umile accoglienza della fede («il sapersi amati da Dio»), ma deve giungere alla verità della carità («il saper amare Dio e il prossimo»), che rimane per sempre, come compimento di tutte le virtù (cfr 1 Cor 13,13)”. Un itinerario di conversione che non trovi attuazione nella Carità è sterile e falsato in partenza.

3. Alla scuola dei Santi.

Il testo “Quaresima per i fannulloni … alla scuola dei Santi” si inserisce in questo cammino, non sostituendosi, ma integrandosi. Alla scuola di tanti testimoni luminosi della fede noi percepiamo, infatti, la verità delle parole del Santo Padre Benedetto XVI che nel motu proprio “Porta fidei” così scrive: “Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità, segni concreti dell’attesa del Signore che non tarda a venire. Per fede tanti cristiani hanno promosso un’azione a favore della giustizia per rendere concreta la parola del Signore, venuto ad annunciare la liberazione dall’oppressione e un anno di grazia per tutti (cfr Lc 4,18-19).Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età, il cui nome è scritto nel Libro della vita (cfr Ap 7,9; 13,8), hanno confessato la bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeri ai quali furono chiamati” (13). Alla loro scuola cresceremo nell’amicizia con il Signore; sostenuti dalla loro intercessione e confortati dalla loro esperienza, percepiremo ancora meglio quella comune vocazione alla santità, mirabilmente espressa dalla Costituzione Lumen Gentium, che evidenza non solo il fine, ma lo scopo, dell’essere cristiani. Il fascino che tanti fratelli e sorelle nella fede comunicano, sarà l’ulteriore possibilità di realizzare “quella misura alta della vita cristiana” indicata dal Santo Padre, Beato Giovanni Paolo II, come priorità pastorale per il terzo millennio.

4. Conclusione

“Temo il Signore che passa e non ritorni più”, scriveva Sant’Agostino; cogliamo il momento presente come un “Kairos”, un evento di Grazia a noi concesso per crescere nella fede, rafforzarci nella speranza e corroborarci nella carità. Non sciupiamo l’opportunità donataci dalla preziosità del tempo liturgico. Con la Colletta del lunedì della prima settimana di quaresima chiediamo sin da ora al Signore che: ” l’impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vita”.

Buon cammino a tutti !

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