TRE SIMBOLI: LA SCALA, LA SALITA E LA DIMORA.
Il linguaggio metaforico dei mistici.
TESTI
LA SCALA
TESTO 1 – Gn 28,10ss. “Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto».
TESTO 2 – Scrive Lutero: “Questo sogno [di Giacobbe] significa l’infinito, l’ineffabile e mirabile mistero dell’incarnazione di Cristo, che sarebbe disceso dal Patriarca Giacobbe. […] la similitudine della scala, infatti, ben conviene al Mediatore mediante il quale il ministero degli angeli, la giustizia e la vita, e tutte le grazie dello Spirito Santo, discendono come per gradini fino a noi. E noi pure – che eravamo non solo fissati a terra, ma nell’abisso della maledizione e sprofondati negli inferi – saliamo fino a Dio.”.
La scala celeste, indirizzata dalla terra al cielo è proposta al fedele perché la ascenda. Modello letterario e sistematico rimane per tutti gli scrittori cristiani la Scala paradisi di Giovanni Climaco.