Semi di contemplazione

N. 284 – Entrare in Orazione – Thomas Merton, Le vie della vera preghiera, cap. XI e XIV Ottobre 2025

La nostra meditazione deve iniziare.anzitutto con la presa di coscienza del nostro nulla e della nostra impotenza in presenza di Dio. Questa non è una esperienza necessariamente affliggente o scoraggiante. Al contrario, può essere profondamente pacifica e gioiosa dal momento che ci mette in contatto diretto con la sorgente di ogni gioia e di ogni vita. Uno dei motivi che impedisce di iniziare la nostra meditazione forse è perché non facciamo mai realmente e seriamente questo ritorno al centro del nostro nulla davanti a Dio. Così non entriamo mai nella realtà più profonda del nostro rapporto con lui …

LE CHIAVI
della vita spirituale

Il cammino di Dio nelle nostre anime (segue)

Lo spostamento che possiamo constatare del punto di equilibrio della nostra vita cosciente nel corso della crescita spirituale, fornirà il piano della maggior parte delle opere destinate a condurci fino all’unione con Dio. Così nella Salita del Monte Carmelo, san Giovanni della Croce tratterà in successione del distacco da tutto ciò che riguarda la sensibilità, poi da ciò che riguarda l’immaginazione, da ciò che riguarda l’intelligenza e così via. In proporzione a questo distacco, l’anima si avvicina a questa unione.
L’esperienza mostra che questa progressione si svolge abitualmente in tre tempi, o meglio su tre livelli di coscienza corrispondenti ai tre stati che abbiamo già individuato nella nostra vita mentale, quello della sensibilità, quello della ragione e quello in cui siamo immediatamente in contatto con Dio …

Rubrica del Vescovo.

Preghiera contemplativa: scendere più a fondo nell’anima
Una prova di purificazione interiore nella preghiera introduce la persona nella vita contemplativa. L’esperienza è coerente con il paradosso di un Dio che ha rivelato se stesso eppure rimane incomprensibile nella sua divina identità e nella profonda verità. Attirando più vicino a sé la persona, Dio vuole mostrarsi in un modo più doloroso come colui che rimane sconosciuto e nascosto. Sappiamo che questa vita inizia con l’affacciarsi della secchezza in noi: Dio sembra scomparire e la preghiera diventa sempre più disturbata da distrazioni o noia. Tornare quotidianamente al silenzio in questa condizione significa affrontare qualcosa di scomodo e persino sconfortante; pertanto si affaccia la tentazione di smettere di recarsi all’appuntamento silenzioso o di darsi a qualche attività durante quel silenzio per contrastare …

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