Cosa è l’orazione
Autore: Marguerite d’Arbouze, 1580-1626
Il Trattato sull’orazione mentale di Marguerite d’Arbouze, destinato a una monaca di Val-di-Grầce, mira direttamente all’unione con Dio.
“L’orazione è un dono di Dio”, l’orazione è continuazione del mistero di Gesù nei suoi discepoli.
La logica è sovrannaturale, logica d’amore, inversa a quella della natura: Dio deve “mettere nei nostri cuori degli affetti totalmente contrari a noi stessi”, cioè una volontà di seguire “Gesù Cristo umiliato, abbassato e sofferente per noi”. Questo capovolgimento è esattamente quello che l’orazione opera in noi. Esso è normalmente sconosciuto a chi vive “nell’affezione alle cose sensibili e periture”: l’amore è totalmente incomprensibile a chi non ne fa esperienza, che vorrebbe prendere là dove si tratta di donare, e dominare là dove si tratta di servire.
Bisogna che Dio susciti in noi questa percezione “amorosa” di Gesù, occorre la sua grazia preveniente, affinché l’anima trovi logico entrare nella logica dell’amore, del dono di sé, e di seguirvi Cristo: essa è entrata nell’orazione, e un legame permanente è stabilito tra Dio e lei. Ne conseguirà una progressiva “spoliazione da tutto ciò che non è Dio o per Dio” nella sua vita.
L’orazione in domande risponde a: «Nel corso dell’orazione, sono disturbato da pensieri orribili, da tentazioni blasfeme e da altre immagini ossessive … Il demonio c’entra qualcosa? Devo continuare a fare orazione in queste condizioni? C’è un rimedio?».
Il tema della rubrica è: Il travaglio di Giuseppe