Semi di contemplazione

Numero 134 – Febbraio 2012 – Al vertice della contemplazione

Al vertice della contemplazione

Autore: S. Lorenzo Giustiniano,1381-1456

  1. Lorenzo Giustiniano nel testo L’ Albero della vita studia i diversi modi di fare orazione, dalla preghiera di domanda alla pura contemplazione, divisa in sei gradi, di cui il più alto corrisponde all’unione trasformante di s. Giovanni della Croce.

 

La vita spirituale nasce da un incontro, e un incontro suppone che i partner si vedano prima di tutto da lontano e poi avvicinandosi di più si scoprano a poco a poco. Nell’incontro con Dio, il ruolo della meditazione caratterizza spesso la preghiera dei principianti. L’uomo e Dio si scorgono in qualche modo in un faccia a faccia l’uno dell’altro.

 

Nell’orazione intesa come preghiera contemplativa l’uomo e Dio si percepiscono ormai, per una grazia gratis data, nel contatto l’uno con l’altro (“l’uomo attaccato a Dio”).

 

Giovanni della Croce ci direbbe che nella “vista vera e certa” della contemplazione giunta alla maturità, l’uomo e Dio si colgono allora trasformati l’uno nell’altro. Questa trasformazione così come la descrive Lorenzo Giustiniano, qui, è un abbozzo di quello che svilupperà lungamente Teresa d’Avila nella sesta e settima mansione del Castello interiore, o Giovanni della Croce in Fiamma viva: spogliata di se stessa e posseduta da Dio, l’anima sperimenta una felicità indescrivibile ed eternamente crescente, riferito dopo i Padri alla Prima Lettera ai Corinzi 6,17: “formare con il Signore un solo spirito”.

 

L’orazione in domande risponde a: «Lo sviluppo di una vita di orazione è legato a una pratica frequente della confessione?».

 

Il tema della rubrica è: La purificazione dell’amicizia divina.

Al vertice della contemplazione – 134

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