Semi di contemplazione

Numero 135 – Marzo 2012 – Pregare i Santi

Pregare i Santi

Autore: Henri-Marie Boudon, 1624- 1702

Gli “stati più sublimi” sono caratterizzati dall’intensità dell’amore per Dio, non dall’elevazione del pensiero. Lungi dall’immergerlo nei ragionamenti, l’intensità dell’amore semplifica il pensiero. Una volta esaurite tutte le ragioni di amare, – “amo perché amo”, e basta – direbbe s. Bernardo. Per questo “quando l’attrazione (= attrazione divina) ci unisce direttamente a Dio: questa percezione ”diretta” è esattamente l’esperienza contemplativa.

 

Questa evidenza della presenza di Dio, è nello stesso tempo evidenza della presenza in lui, di tutti quelli che vivono di lui: Gesù nella sua umanità, ma anche la Vergine ed i santi, e oltre, di tutta la creazione.

 

“La Santa Vergine e i santi non ricevono le anime se non per donarle a Dio”. Cosa vogliono i santi per noi ? “Essi vogliono da noi, solo, che siamo uniti a Dio assieme a loro”. Questo è tutto il mistero della comunione dei santi, che ci unisce gli uni agli altri nella misura in cui siamo uniti a Dio, come i raggi di una ruota sono uniti dal suo centro.

 

Amare i nostri fratelli, non è pensare a loro, ma vivere per loro. Un padre di famiglia non pensa ai suoi figli mentre lavora, ma al lavoro, eppure è per loro che lavora. Anche amare i santi, è amare quello che essi amano, e quello che amano, è la volontà di Dio. Ogni santità è santità di Cristo, in lui stesso o nei santi. Ecco perché venerare i santi e pregarli, è ancora venerare Cristo e pregarlo, e viceversa.

 

L’orazione in domande risponde a: «La lectio divina può sostituire l’orazione? Qual è il loro rapporto? Come praticare la prima in vista della seconda?».

 

Il tema della rubrica è: Amare egualmente tutti

 

Pregare i Santi – 135

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