Semi di contemplazione

Numero 153 – Novembre 2013 – Gli amici nascosti di Dio

Gli amici nascosti di Dio

Autore: Istituzioni tauleriane

Sono gli amici nascosti di Dio che trattengono la sua giustizia e la convertono in misericordia: come Abramo che intercede per Sodoma (Gn 18), essi obbligano Dio ad andare fino all’apice della sua logica, e donar loro per amore, ciò che non può dar loro per giustizia. Non che gli impongano i loro capricci, ma se costringono Dio a piegarsi alla loro volontà, è perché in primo luogo questa è perfettamente unita a quella di Dio e accettando per se stessi la sua misericordia, sono diventati intercessori per i loro fratelli peccatori. Si potrebbe pensare che questa intercessione non sia necessaria, che l’amore infinito di Dio basti alla salvezza di tutti; ma in realtà, Dio stesso dà ai suoi amici, spiritualmente uniti alle piaghe del Salvatore, la straordinaria responsabilità di essergli associati nella salvezza dei loro fratelli.

 

La loro santità passa inosservata: coloro che fanno la volontà di Dio vivono nell’armonia di un comportamento sempre esattamente adatto alla situazione nella quale la sua provvidenza li mette. Per questo passano inosservati agli occhi di coloro che avvicinano. Gli amici di Dio sono nascosti, perché il miglior modo di nascondersi è proprio quello di non nascondersi: non si nota la gente che vive questa armonia, cioè la gente normale.

Gli amici di Dio sono disprezzati, ignorati, spregiati perché non rientrano in alcuno dei calcoli di coloro che vedono solo il valore mondano delle cose, e sono incapaci di apprezzarne la bellezza e la bontà. I santi e la loro bontà fanno sì che il mondo sia sopportabile, ma loro sono percepiti come insopportabili: «Voi cercate di uccidermi, perché la mia parola non trova accoglienza in voi» (Gv 8,37). Il servo non è al di sopra del suo padrone, e proprio alla scuola della Passione di Cristoi suoi amici apprendono che il mondo non può accoglierli.

 

L’orazione in domande risponde a: «Quando leggo Teresa d’Avila o Giovanni della Croce, o tanti altri autori citati in Semi, ho spesso l’impressione che parlino di cose che non mi accadranno mai, e questo mi scoraggia un po’… “Notti dell’anima”, “unione trasformante”, “matrimonio spirituale”…sono proprio necessari per essere un buon cristiano? La santità è così eccezionale?»

 

Il tema della rubrica è: L’amore alla Chiesa

 

Gli amici nascosti di Dio – 153

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