Semi di contemplazione

Numero 159 – 2014 – Per chi non ha mai fatto orazione

Per chi non ha mai fatto orazione

Autore: Anonimo

 

Commento di p. Max Huot de Longchamp. L’AUTORE Abbiamo già incontrato (Semi n° 104) questo piccolo manuale d’orazione pubblicato, senza il nome dell’autore,  nel 1687 a Parigi. Solitamente attribuito al gesuita René Rapin, è più probabile che sia del suo confratello Jean Rigoleuc  (Semi n° 9).  IL TESTO § 1. L’intenzione di chi pratica l’orazione è quella di sviluppare il suo amore per Dio, di  convertirsi a lui tramite la penitenza, le virtù, etc….; in breve, di “stimolarsi nella pratica del bene”. L’orazione serve dunque a formare la volontà effettiva di condurre una vita più cristiana: essa raccoglie tutti i dati della nostra attività mentale, tutto ciò che in noi conosce e decide, per formare una tale volontà. Per meglio conoscere questa volontà, abbiamo il modello di Gesù nei vangeli e, per meglio comprenderli, abbiamo le meditazioni dei santi, per esempio quelle dell’Imitazione di Cristo. Questa lettura serve meno per istruirci, e perfino per distrarci santamente, che per svegliare in noi il desiderio di conformare la nostra volontà a quella di Dio, cioè di far nascere delle affezioni, come l’amore per Dio, per la penitenza o per qualche altra virtù; ci si propone di praticarla quando l’occasione si presenterà…”. L’orazione in domande risponde a: «Credo di avere delle buone abitudini religiose: recito una o due preghiere mattina e sera, vado a messa la domenica, ma non ho fatto mai seriamente orazione. E a forza di leggere questo foglio, mi è venuta la voglia di provare. Allora, come cominciare?». Il tema della rubrica è: La preghiera feconda l’anima per il bene.

 

Per chi non ha mai fatto orazione – 159

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