Semi di contemplazione

Numero 192 – Maggio 2017 – L’orazione continua

L’orazione continua

Autore: Louis Thomassin

 

Commento di padre Max Huot de Longchamp
L’AUTORE Nato ad Aix in Provenza, Louis Thomassin appartiene a una famiglia di parlamentari borgognoni. Brillante allievo degli Oratoriani di Marsiglia, entra nella loro congregazione all’età di 13 anni e passerà la sua vita ad insegnare, a Saumur, poi a Parigi…
IL TESTO Accanto a una produzione teologica molto ricca, il Trattato sull’Ufficio divino, pubblicato nel 1686, è l’unica opera specificamente spirituale diThomassin. In 500 pagine molto argomentate secondo la Tradizione, si impegna a mostrare che l’orazione mentale è l’anima di ogni preghiera e anche di ogni occupazione veramente cristiana…
§1. La preghiera è una relazione tra Dio e noi, ma essere in relazione con qualcuno non è tanto pensare costantemente a lui quanto vivere costantemente per lui. Pregare non è tanto riflettere su Dio, quanto «riferire alla sua gloria tutto ciò che facciamo e che siamo»…
§2. Noi procediamo nella vita solo tramite la forza del desiderio. Ora, tutti i nostri desideri si riconducono al desiderio di Dio, della vita eterna e senza limite, «desiderio di giustizia, di santità, di eternità»…
§3. Desiderio e orazione sono altri nomi dell’amore, così che tutto ciò che è fatto per amore ci unisce segretamente a Dio, perché è lui che vive allora in noi…
L’IMITAZIONE DI GESÙ CRISTO
Tradotto e commentato per i lettori di Semi
I, 21 Sulla compunzione del cuore
Se vuoi fare qualche progresso, mantieniti nel timor di Dio e non essere troppo libero; controlla tutti i tuoi sensi grazie alla disciplina e non lasciarti andare a una gioia insensata. Dedicati alla compunzione del cuore e troverai la devozione. La compunzione dona l’accesso a diversi beni che la dissipazione fa abitualmente perdere subito.
È cosa sorprendente che l’uomo si rallegri perfettamente in questa vita, pur vedendo e pensando che è in esilio e che la sua anima corre tanti pericoli! Infatti, davanti ai nostri difetti, per la nostra leggerezza di cuore e la nostra negligenza, non sentiamo i dolori della nostra anima, ma spesso ridiamo scioccamente quando avremmo di che piangere! Non c’è vera libertà né sana allegria, se non nel timor di Dio associato a una buona coscienza…
Le disgrazie dei tempi
I,22 Riflessione sull’umana miseria
Sarai sempre sventurato, dovunque tu sia o dovunque vada, se non ti volgi verso Dio.
Perché ti turbi quando le cose non accadono come tu le vorresti e le desideri? Chi dunque vedrà ogni cosa obbedire alla sua volontà? Né io, né tu, né alcun altro sulla terra! Nessuno, in questo mondo, è senza qualche tribolazione o angoscia, che sia re o papa! E chi è colui che se la cava meglio? Di sicuro, chi può sopportare qualcosa per Dio.
Molte delle persone deboli e limitate dichiarano: «Ah! Che bella vita è quella di quell’uomo! Quale ricchezza, quale grandezza, quale potenza, quale nobiltà!». Ma guarda i beni celesti e vedrai che tutte queste realtà temporali non sono niente, sono piene di incertezze e anzi sono degli ostacoli, perché non vengono mai possedute senza preoccupazione né senza timore. La felicità dell’uomo non risiede nell’abbondanza dei beni temporali: una giusta misura gli è sufficiente…
Il tema della rubrica è:
L’uomo trasformato dal Sangue di Cristo

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