Semi di contemplazione

Numero 202 – Aprile 2018 – Un amore eterno e immenso

Un amore eterno e immenso

Autore: Bernardin di Parigi

 

Commento di padre Max Huot de Longchamp

L’AUTORE Figlio naturale del re Enrico IV e di una sconosciuta, Bernardin di Parigi entra nel 1622 presso i cappuccini del convento di Faubourg Saint Jacques, dove ebbe per maestro Honoré de Champigny e Martial d’Étampes (cf.Semi n°94) essi stessi discepoli di Benoît di Canfield (cf.Semi n° 43). ..
IL TESTOIl perfetto novizio è un voluminoso manuale di formazione alla vita religiosa, documento importante sulle pratiche delle comunità dell’epoca. Il tono generale è più ascetico che mistico e dona l’immagine di una certa severità nelle osservanze, ma Bernardin talvolta esce dal suo discorso piuttosto scolastico per dar libero sfogo alla sua vita interiore, come si vede in questa pagina.
§ 1.Essere felici che Dio sia quello che è, vedendosi immersi nella conoscenza e nell’amore che ha di se stesso: si vede qui la genia spirituale, discepolo di Benoît di Canfield e di Martial d’Étampes. Amarsi e amarci, conoscersi e conoscerci, essere e farci essere: in Dio è un tutt’uno. La nostra felicità consiste nel lasciareche dispieghiin noi questo atto unico tramite il quale vuole soltanto essere se stesso in noi. Quello che potrebbe sembrare un semplice virtuosismo verbale, prende qui gli accenti di una tenerezza tutta salesiana: questo Dio di cui “l’essenza è la sua conoscenza” è “amorevolmente amante, ci portava nel suo cuore e ci amerà sempre”….

François Malaval (1627-1719)
PRATICA FACILE per elevare l’anima alla contemplazione

[Cosa è la contemplazione]

Dir.: Lo Spirito Santo ispira quelli che vuole e quando vuole egli ha dato a me il desiderio di istruirvi in questo argomento e a voi quello di ascoltarmi . Spero che farà la grazia a tutti e due di ben adempiere al nostro obbligo.
Filotea, sebbene come vi ho prescritto, abbiate l’usanza di salutare il Santo Sacramento prima di parlarmi, ed io abbia fatto altrettanto quando sono venuto, mettiamoci entrambi alla presenza di Dio per lo spazio di un’Ave Maria, senza pronunciar niente né con la mente né con la bocca, ma solo con l’intenzione di ascoltarlo interiormente, perché egli dica al nostro cuore ciò che vorrà e benedica il nostro colloquio. Silenzio dunque, sia nella mente sia nella lingua per ascoltare Dio…

Il tema della rubrica è:
Una Pasqua con Maria Maddalena

Un amore eterno e immenso – 202

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