Semi di contemplazione

n.268 – Il Matrimonio Spirituale – Maria dell’Incarnazione (1599-1672), Relazione del 1654, § XVIII

  1.  Una mattina, mentre ero in orazione, Dio assorbì il mio spirito in lui tramite un’attrazione straordinariamente potente. Non so in quale posizione rimase il mio corpo. Mi fu comunicata la vista della augustissima Trinità. […] Essendo come sprofondata nella presenza di questa superadorabile Maestà, Padre, Figlio e Spirito Santo, riconoscendo e confessando la mia bassezza, dando a lui le mie adorazioni, la sacra Persona del Verbo Divino mi fece intendere che era veramente lo Sposo dell’ anima fedele. Comprendevo questa verità con certezza e il significato che mi era stato donato era una preparazione prossima di vederla effettuata in me. In quel momento, questa superadorabile Persona s’impadronì della mia anima e, abbracciandola con amore inspiegabile, la unì a sé e la prese come sua sposa.
  2. Quando dico che l’abbracciò, non fu al modo umano. Nulla di ciò che può cadere sotto i sensi si avvicina a questa divina operazione, ma è necessario che io mi esprima nel nostro modo terreno, poiché siamo composti di materia. Questo avvenne tramite tocchi divini e penetrazioni di lui in me e, in un modo ammirabile, di ritorni reciproci di me in lui, così che non essendo più io, rimasi lui tramite un’intimità d’amore e di unione, in modo che, essendo perduta a me stessa, non mi vedevo più, poiché ero divenuta lui per partecipazione. Poi, durante piccoli attimi, mi conoscevo e avevo la vista del Padre Eterno e dello Spirito Santo e, dopo, della l’unità delle tre Persone divine.

     3. Essendo nelle grandezze e nell’amore del Verbo, mi …

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Aprile, 2024